mercoledì 8 aprile 2009

L'inizio, il museo, la pipì e i presidenti

La Route 66 comincia ufficialmente. Il bello è capire da dove, perché negli anni, l’inizio (o la fine a seconda di come la si percorre) a Chicago è cambiato. L’incrocio di Michigan con Lake Shore o quello di Jackson con Michigan... nel dubbio, visto che distano poi poche centinaia di metri, li abbiamo provati entrambi...
Bello ripassare sotto il Sears; bello uscire dalla città e, prendendo a sudovest, arrivare a Joliet. Che non è un paese piccolissimo ma un distretto ampio, che ha dato il nome ad uno dei Blues Brothers: Joliet Jake Blues. L’altro, naturalmente, è il fratello Elwood: secondo voi come si chiama il paese subito dopo Joliet? Esatto!

Dopo i fratelli blues, si passa per Pontiac: non è la città delle auto, ma il primo di tanti luoghi simbolici della “66”, con tanto di museo (qui pomposamente lo chiamano “hall of fame”) gestito da due signore molto avanti con l’età, capelli bianchissimi, piene di acciacchi, ma anche pronte a raccontare a raffica gli aneddoti sulla strada e sui chi l’ha percorsa. Loro hanno (in originale, appeso al muro e incorniciato) un poster della “66” con oltre 250 timbri postali: quelli di tutti i paesi, piccoli e grandi, che si affacciano sulla strada tra Chicago e L.A. (ci sono voluti più di 2 anni a riempire la cartina e, naturalmente, domeniche e festivi esclusi, perché le poste sono chiuse). Il museo, sul retro ha una facciata ricoperta da un murales con il logo della “mother road”. Un po’ kitch ma impossibile da non fotografare!

A Mc Lean c'è Dixie Truckers Home: niente di diverso da un autogrill, però in stile "66". Niente "camogli", "valtellina" o panini simili: qui ci sono ali di pollo, hamburger, e uova in tutte le maniere. (Nota a margine: all'autogrill si fa anche la pipì di solito... La restroom degli uomini meritava una foto che per pudore e folla non ho potuto fare, ma posso decrivere... 6 toilette e 6 pissoir; 2 ciascuno funzionanti e gli altri con appiccicato il cartello "out of order". Ed uno di questi 8 con un secondo cartello: "non sollevate il cellophan per fare pipì... è rotto lo scarico").

Passiamo a qualcosa di più serio: Obama vs Lincoln. Barak non è il solo Presidente che ha lasciato il segno da queste parti: se lui era il personaggio di spicco della città lasciata in mattinata, la sosta a Lincoln (paese) ci ricorda –e quest’anno è anche il bicentenario della sua nascita- che anche il XVI presidente ha avuto natali nell’Illinois. E proprio per legare i due abbiamo deciso di passare la notte a Springfield, la città che lo ha avuto tra i suoi abitanti proprio prima di trasferirsi alla Casa Bianca. E qui a Springfield, tutta la città è griffata Lincoln, anche perché sono passati meno di 2 mesi (12 febbraio) dall’anniversario.

E domani rotta verso il Missouri.

2 commenti:

  1. MITICI Blues Brothers! come vorrei esserci anch'io. Bè un pochino mi aiuti tu Ale.

    Grazie!
    Buona continuazione!

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