venerdì 17 aprile 2009

Mi converto alla natura! Giuro!

Forse mi serviva proprio una giornata così. Una giornata in cui ho capito che se continua a nevicare fuori stagione, se fa freddo a fine aprile anche alle 3 di pomeriggio nel deserto e tante altre cosine, forse sotto c'è un messaggio.
Vado con ordine...

Il New Mexico ci ha salutati a Gallup regalandoci una notte con fiocchi turbinanti e al risveglio un velo di neve e con circa meno 6 gradi (Celsius). Ma gli ampi squarci e l'ottimismoci han portato a pensare che l’ingresso in Arizona poteva essere accompagnato da un miglioramento del clima. invece è bastato addentrasi di qualche decina di miglia (e di qualche ora nella giornata) per ritrovare nuvole, freddo e, in serata -che novità- ancora la neve.
Non so se ormai sono plagiato dagli eventi, ma la prima insegna che ho visto entrando a Flagstaff era quella di un negozio di sci... E io mi ricordo storicamente l’Arizona come un posto di cowboy sempre sudati e accaldati!
Ma non sono il solo: il ranger che ci ha timbrato il biglietto al Meteor Crater ci ha detto con un ghigno che questo era “l’inverno più freddo degli ultimi 40 anni...”. Io ho tentato di fargli notare che saremmo già in primavera, e da un mesetto circa...

La prima cosa in cui ci si imbatte, da est, entrando in Arizona, oltre al cartello “Grand Canyon State” (marchio registrato... come se qualcuno potesse decidere un giorno di dare questo slogan alla Svizzera o di chiamare così una catena di hamburger...) è il “Petrified Forest National Park”, che si distende per parecchie miglia benissimo conservate all’interno del “Painted Desert”, un deserto a cui gli elementi della natura hanno regalato una colorazione unica ed indescrivibile. Una vera magia. Si chiama "pietrified forest" perché una parte raccoglie resti di una foresta (alberi) cristallizzati e mineralizzati. Dire incredibili, sia per la sostanza che per i colori, è dir poco.

A metà strada circa tra il “deserto pitturato” e Flagstaff, c’è il “Meteor Crater”: immaginatevi un buco, profondo 150 metri, del diametro di 1 miglio, creato da una palla di metalli pesanti, di circa 45 metri, piovuta a circa 12 miglia al secondo dal cielo. Ecco, quel coso lì! Intorno a questo, gli americani hanno costruito un museo dell’astronautica, e nel cortile è presente una delle capsule Apollo.

- Prima riflessione del giorno: come ha fatto quel coso lì a volare sulla Luna e tornare? A vederlo lì fermo, sembra un confetto gigante di plastica: ma s'è fatto andata e ritorno, con tanto di "lem" appeso in testa... Ma soprattutto, io mi domando come abbiano potuto starci in 3 persone per più di una settimana: obbligati a vivere dentro quel capsulino così poco rassicurante?
Non dico soltanto farci i bisogni, che già non mi sembra un’impresa da poco, con la tuta imbottita e il resto... e mi immagino anche il "profumo" (non se ne parla di aprire il finestrino, anche perché non l'ho visto...): dico proprio a sopravvivere in 6 metri quadrati, per 24 ore al giorno... senza letto, senza possibilità di alzarsi dalla poltrona senza calpestare un pezzzo del collega di fianco...

- Seconda riflessione del giorno: vista la maestosità del parco della Foresta Pietrificata; vista la prepotenza del Meteor Crater, cosa aspettiamo a rimetterci in pace con la natura? Se il pianeta si arrabbia, per noi è finita. Mai prima d’ora, attraversando questi spazi, leggendo cartelli minatori (“serpenti e rettili velenosi sono presenti nell’area... fate attenzione”) mi son reso conto che noi siamo proprio dei brufoli piccoli piccoli sul pianeta. E se vuole, la Terra ci cancella in un attimo! Teniamocela buona più che possiamo...

- Riflessione finale per non fare troppo il serio: nella restroom di un café dove ci siamo fermati a mangiare e a comprare cartoline del vecchio west, ho fotografato un dispensder di preservativi. Non perché son maniaco, ma perché era davvero davvero curioso. Al prezzo di 75 cent, si poteva acquistare o un semplice condom, o l'irresistibile "Love Kit" comprendente (lo scrivo in inglese perché mi vergogno) oltre al condom, però in versione "exotic", una "climax control lotion", uno "swedish massage oil" e il misterioso "oriental exciter". Praticamente regalato... per la cronaca, curiosità tanta: colletta... anche se abbiamo inserito le monetine nel dispenser giusto, è uscito solo il condom. Delusione mortale! Adesso chi mi spiega cos'è l'oriental exciter? E con cosa è fatto l'olio per massaggi svedese?

2 commenti:

  1. sicuri sicuri che tornate a casa? mi sa che meteo a parte ve la state godendo un mondo!

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  2. sicurissimi! ce la godiamo ma a casa è sempre bello tornare. :)

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