lunedì 13 aprile 2009

Pasqua da leccarsi i baffi...

Regola numero 1: evitare di prendere due piatti quando si va in un ristorante o in un café. Altrimenti si mangia troppo. No anche agli appetizer!

Regola numero 2: scegliere con criterio il locale in cui mangiare. Sì perché non è bastata l'esperienza con Francesco che, giovedì all'improvviso, ha esclamato: "facciamoci un Taco"! Oggi è toccato a Mariano che, abbandonato il museo della Route 66 ad Elk City, Oklahoma, ha visto l'insegna di "Mazzio's Pizza" ed ha puntato diretto l'auto verso il parcheggio.

Orbene, oggi per noi era la domenica di Pasqua: passare il pranzo in una catena di pizze non era proprio quel che si pensava di fare... Lui, da buongustaio qual è, ha ordinato un'insalata come entrée (solo lattuga, naturalmente... il resto comprendeva di tutto, fuorché vegetali: anche i pezzettini di nachos) ed un piatto di tagliatelle al formaggio. Quando gliele hanno consegnate, non si distingueva il condimento dalla pasta: sia per la consistenza (quei 2-3 secondi oltre la cottura) sia per il colore. Ma ha mangiato tutto!

Francesco, il risparmioso, ha preso una "Pizza Alfredo's" (chi è Alfredo non lo sappiamo; conoscendolo avremmo un paio di cosine da dirgli) con i 5 formaggi. Boh, il risultato era una crema unica multigusto... Posso dire che ho mangiato di peggio in vita mia (come i Tacos dell'altro giorno) ma sentirlo chiedere una pastiglia antibruciore di stomaco, alle 17, mi ha preoccupato (visto che da Chicago dormiamo insieme... e Mariano invece ha la singola).

E io? Beh, una "Mexican Pizza" dove il mexican era dato dai pezzetti di nachos probabilmente avanzati dall'insalata di Mariano. Il resto era un miscuglio di tutto: pomodori a dadini, cheddar (il formaggio arancione), olive, lattuga (sulla pizza non l'avevo mai immaginata). Per fortuna niente "gravy"... Io però niente bruciore di stomaco.

Ci rifaremo a cena, il commento unanime. Si, al McDonalds di Shamrock!


Parliamone di questa cittadina di confine, il primo avamposto del Texas dopo l'Oklahoma. Origini indubbiamente irlandesi, qui è un tripudio di trifogli e di verde. Ma poi sotto sotto son tutti americani fatti e finiti. Anzi, di più. In città solo Motel, anche bruttini. Un ristorante (chiuso: non so se per la Pasqua o per sempre). E i fast food. Una abbuffata indimenticabile quella di oggi!


Siamo arrivati a Chicago con la neve. Poi freddo e pioggia. Poi sole e caldo. Poi freddo senza pioggia. Poi grandine e vento. Poi vento senza grandine. Oggi pioggia senza vento e solo un po’ di freddo. Dire che abbiam scelto la stagione ideale per il viaggio è da inguaribili ottimisti. Ma cerco comunque di vedere il lato positivo della vicenda. Le sterminate pianure dell'Oklahoma, con le nuvole di ogni forma, spessore e colore, soltanto con questa variabilità avrebbero potuto essere così magiche e spettacolari come le ho viste oggi. E le nuvole sono davvero meravigliose... arrivo a dire che da dentro la macchina m'è piaciuta anche la "grandine molle" (gocce d'acqua da 33 etti, leggermente ghiacciate) che cadeva oggi. Ecco, però, adesso sole, grazie!


Devo ancora capire al di sotto di quanti abitanti si ottiene lo status di "città fantasma", che deve essere una cosa simbolica tipo "Comune d'Europa". Perché è già la seconda volta che ne incontriamo una (la prima era "virtuale", la seconda ufficialmente riconosciuta) ma qualcuno ci vive ancora, tra case diroccate, motorhome in disfacimento e simili. Quella di oggi si chiama Foss ed è al confine (circa) tra l'Oklahoma ed il Texas. Logico fermarsi. La curiosità è che dopo averla cercata per praticamente 5 giorni (lasciata Chicago) finalmente nella città fantasma abbiamo trovato la cassetta per spedire le cartoline. Ora bisogna capire se era fantasma anche quella. Beh, se qualcuno le riceve...

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